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16 giu 2018 – Share your big data. Dalla mappa di Grindr alla città

Consultoria queer e frocetariato delle app presentano:

Share your big data. Dalla mappa di Grindr alla città.

Una caccia al tesoro per frocizzare lo spazio pubblico

 

“Il mio tesoro lo conservo nel mio culo, ma il mio culo è aperto a tutti” (cit. Mario Mieli)

Pensavi che ci volesse una laurea in ingegneria informatica per hackerare grindr? O che bisognasse essere maschi biologici al 100%?

Ti sbagliavi! Partecipa alla caccia al tesoro Share Your BIG Data. Dalla mappa di Grindr alla città. Riscriviamo le regole del rimorchio on line non rifiutando le app di incontri ma cercando di usarle per i nostri scopi e di sfruttarle a nostro vantaggio x frocizzare lo spazio pubblico.

Il gioco è adatto a tutt*: gay, lesbiche, trans, frociarole e transfemministe di tutte le fogge e di tutte le età.

A chi è stanco di rimorchiare solo on line e a chi è stanca di non rimorchiare mai on line, o di essere contattata solo da coppie etero in cerca di trasgressione; a chi oltre al solito MxM e vorrebbe un po’ di FxF o MxTxF; a chi è stufa di curare il proprio profilo e vorrebbe apparire anche un po’ di faccia o di culo o di sbieco; a chi pensa che grindr è fanstastico e a chi lo odia ma non smette di usarlo; a chi non ce la fa più a parlare di oroscopo e di chi vorrebbe ma non ci riesce mai; a chi è esaust@ di sentirsi sempre troppo grass@ o troppo magr@, troppo pelos@ o troppo glabr@, troppo checca; troppo vecchi@, o troppo giovane e bell@ per scoparsi un@ vecchi@; a chi dopo lo scandalo della vendita dei dati da parte di Grindr si chiede come riappropriarsi di una parte del valore che produciamo interagendo on line. Insomma, possono partecipare tuttu indipendentemente dal genere. MxMxTxFxMxQxFx? non è l’equazione di un’orgia impossibile!

Scopo del gioco non è arrivare per primi/e, ma contaminare altr* utenti lungo il percorso.

Gran finale: Alla tappa finale della caccia al tesoro, con aperitivo & altro en-plein-air, sono invitat* anche amic* e parenti dei partecipanti, e anche passanti e sconosciuti.

DETTAGLI A VENIRE. Stay tuned.

Chi sono le frocetarie:
https://consultoriaqueerbologna.noblogs.org/post/2018/04/07/grindr-ci-mette-al-lavoro-autoinchiesta-sul-frocietariato-delle-app/
https://consultoriaqueerbologna.noblogs.org/post/2018/04/18/giovedi-19-aprile-il-frocetariato-delle-app-si-organizza/

FROCETARIE VENIAMO OVUNQUE, VENIAMO PRIMA! DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI

Giovedì 19 aprile – Il frocetariato delle app si organizza

Un set fotografico, un laboratorio di hackeraggio dei generi e\o delle app di incontri, l’inizio di un battuage alternativo online e offline, la nuova internazionale frocialista digitale… potrebbe essere tutto questo e molto altro ancora il secondo incontro del frocietariato delle app!

Giovedì 19 aprile 2018 alle 21 al Centro di Documentazione delle Donne, via del Piombo 5, Bologna


La popolare app di incontri gay Grindr ha rivelato e venduto i dati personali dei propri utenti ad aziende che fanno ricerche di mercato e comunicazione commerciale e politica personalizzata. Fra questi dati ci sono anche lo stato sierologico (i dati relativi allo stato hiv), ma anche l’età e il peso, la posizione geografica, i gusti sessuali, l’identità di genere, l’ etnia, la pagina facebook e instagram. I dati che cediamo gratuitamente a grindr vengono venduti ad aziende che a loro volta li usano per rivendere prodotti e servizi a noi, sotto forma di pubblicità targettizzata.
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Grindr ci mette al lavoro: autoinchiesta sul frocietariato delle app

Appuntamento GIOVEDì 12 APRILE ore 20.30 al CENTRO DELLE DONNE
(PAURA EH…) in Via del Piombo 7
Grindr pagaci tutto!
E’ di qualche giorno fa la notizia che la popolare app di incontri gay Grindr ha rivelato o venduto dati sensibili dei propri utenti a compagnie terze che investono sulla lavorazione e ricompilazione di informazioni personali. La violazione della privacy degli utenti è solo una parte del problema. Questi dati infatti diventano oggetto di vendita e commercio per aziende che li elaborano, ricombinano e rivendono ad altre aziende interessate a creare una comunicazione su misura per il singolo utente (per pubblicità, campagne elettorali, comunicazione di vario genere).

Ha fatto giustamente scalpore il fatto che fra le informazioni personali divulgate da Grindr ci fosse anche lo stato sierologico dei suoi utenti. Oltre alla grave violazione della privacy che questo costituisce, riflettendo su quella micro-targetizzazione degli utenti che l’abuso nell’utilizzazione dei dati produce, possiamo intravedere dietro a questa operazione un legame con la finanziarizzazione della salute, con lo smantellamento del welfare sanitario, con il tentativo di fare delle persone sieropositive una nicchia di mercato.
Lo stesso si può dire se prendiamo in considerazione le altre informazioni personali cedute a terzi da Grindr: il peso corporeo e l’età degli utenti. Proprio due dei fattori che stabiliscono il nostro valore sul mercato sessuale delle app.
Proprio quelle cose per cui siamo forse disposti a spendere e consumare, ad investire risorse economiche e di tempo per aumentare il nostro valore “competitivo” su quello stesso mercato. Proprio quei fattori sui quali è imperniata gran parte della comunicazione mirata a cui veniamo poi esposti.

Non siamo una nicchia di mercato e non vogliamo diventare l’obiettivo di una comunicazione che ci rende solo più compatibili con le logiche di produzione e consumo neoliberiste, più inclini a conformarci agli standard di una “cultura gay” mainstream che invece è proprio quella che vogliamo cambiare radicalmente. La nostra frocianza non si basa sul consumo degli stessi beni e sull’omologazione dei nostri corpi e dei nostri desideri. 

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