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F_Hack_App Party Sciopero dai Generi verso l’8M

Sabato 2 Marzo dalle 18:30 alle 4:00 @ Ateliersi

Organizziamo forme di riproduzione sociale delle lotte e di liberazione dall’omonormatività bianca attraverso l’hackeraggio delle app di incontri etero, gay e lesbiche.*

Come nel caso delle piattaforme di consumo, che organizzano il lavoro in una logica di autoimprenditorialità, in cui l’argoritmo governa il desiderio di indipendenza e autorganizzazione e consente un’estrazione di valore da esso, così nel caso delle app di incontro l’estrazione di valore avviene a partire dalla performance di genere/razza. Le app mettono a valore le relazioni personali e, con esse, le relazioni di potere tra corpi “normali, bianchi, sani” e corpi eccedenti. L’accesso al desiderio viene in questo modo “moderato” dall’aderenza a determinati standard che, guarda caso, ricalcano esattamente quelli mainstream di “desiderabilità”. Spesso i luoghi virtuali perpetuano le discriminazioni sistemiche vigenti offline, con l’aggravante della “parvenza” di libertà. Ci si trova però, ancora una volta, all’interno di architetture individualistiche che “privatizzano” il sesso e il desiderio, isolando le persone e rinforzando le loro vulnerabilità.

I nostri desideri – eccedenti, difformi, fuori norma – non si negano, ma si possono hackerare attraverso le stesse app.

Vogliamo rivendicare la sperimentazione fatta sulle piattaforme per scardinare il modello relazionale normativo e violento che ci rifiutiamo di riprodurre.

Rivendichiamo la costruzione di intimità altre, alternative alla violenza dei rapporti etero/omo normati strutturalmente imposti e riprodotti nelle app.

Vogliamo sottrarci dal lavoro di genere e affettivo come lavoro gratuito che le app mettono a valore, rivendicando un reddito di autodeterminazione.

Immaginiamo collettivamente forme nuove, sovversive e trasversali di sciopero dei e dai generi, per far esplodere le nostre rivendicazioni verso e oltre l’8 marzo.

> http://www.lgsmigrants.com/tinderbot-guide
> Non Una di Meno l’8 Marzo noi scioperiamo!
> Evento 8 Marzo Non Una di Meno Bologna

ALTELIERSì – 2 MARZO

???????????? 18:30 – 20:00
Laboratorio di hackeraggio delle dating App

✨???????? dalle 22.30
Party con IERI CILANO live set

duo torinese con radice pugliese propone techno performance da latrina

a seguire DJ* da ogni dove e oltre i confini

???? Dj GIZMO
???? REBEL GLITTER
???? LILLY LOVE
???? BRUCE LA TROUSSE

Evento FB

F_HACK_APP LABORATORIO PRATICO DI SCIOPERO DEI/DAI GENERI

F_HACK_APP
LABORATORIO PRATICO DI SCIOPERO DEI/DAI GENERI

Lunedì 4/02/2019 dalle 21al Centro delle donne di Bologna Via del Piombo 5, 40125 Bologna

L’8 marzo sarà di nuovo sciopero femminista globale!
La Consultoria Queer Bologna (https://consultoriaqueerbologna.noblogs.org/)
propone per lunedì 4 febbraio alle ore 21, presso il Centro delle Donne in via del Piombo 5, un’autoformazione pubblica sullo sciopero dei/dai generi.

PERCHé È NECESSARIA L’AUTOFORMAZIONE?
Crediamo che per combattere la violenza maschile sia fondamentale smascherare la matrice comune del sistema di potere che opprime, in modi differenti ma convergenti, donne cis e trans, uomini trans, persone non binarie, soggettività non etero e tutt* coloro che rifiutano di riprodurre la maschilità egemonica.
Nel sistema di genere rigidamente binario, ognun* si deve identificare nel genere assegnato alla nascita e adeguarsi al ruolo sociale da esso previsto. Maschile e femminile sono generi socialmente costruiti come opposti, complementari e rigidamente asimmetrici: in tale sistema la femminilità – e tutt* coloro che vi si identificano o vi sono assegnat* più o meno forzatamente – deve rimanere inferiore, appropriabile, disponibile. Chi si rifiuta di riprodurre la maschilità egemonica o di identificarsi come donna nonostante l’assegnazione alla nascita è esclus* o chiamat* a rientrare negli stessi rigidi schemi imposti dal sistema binario per accedere a briciole di diritti. Senza riconoscimento e assimilazione non sembra esservi accesso a una piena cittadinanza.
Il binarismo di genere è strumentale a sostenere e a riprodurre il sistema di oppressione strutturale che il movimento femminista Non Una Di Meno sta sfidando in ogni parte del mondo: da una parte le nostre vite sono sistematicamente annientate attraverso la violenza sui corpi, dall’altra il sistema capitalista mette a valore ogni aspetto delle nostre vite, identità e orientamenti attraverso il lavoro gratuito del genere di cui siamo quotidianamente espropriat*.
Contro la violenza di genere e dei generi, l’8 marzo noi scioperiamo!

COME SI SCIOPERA DAI GENERI?
Dopo esserci rifiutate di “fare il nostro lavoro” nella fabbrica dell’eteronorma, dopo aver sottratto le nostre competenze relazionali e di cura dal lavoro produttivo e riproduttivo, quest’anno vogliamo organizzare forme di riproduzione sociale delle lotte e di liberazione dall’omonormatività bianca attraverso l’hackeraggio delle app di incontri etero, gay e lesbiche.
Come nel caso delle piattaforme di consumo, che organizzano il lavoro in una logica di autoimprenditorialità (vedi le lotte dei riders), in cui l’argoritmo governa il desiderio di indipendenza e autorganizzazione e consente un’estrazione di valore da esso, così nel caso delle app di incontro l’estrazione di valore avviene a partire dalla performance di genere/razza. Le app mettono a valore le relazioni personali e, con esse, le relazioni di potere tra corpi “normali, bianchi, sani” e corpi eccedenti. L’accesso al desiderio viene in questo modo “moderato” dall’aderenza a determinati standard che, guarda caso, ricalcano esattamente quelli mainstream di “desiderabilità”. Spesso i luoghi virtuali perpetuano le discriminazioni sistemiche vigenti offline, con l’aggravante della “parvenza” di libertà. Ci si trova però, ancora una volta, all’interno di architetture individualistiche che “privatizzano” il sesso e il desiderio, isolando le persone e rinforzando le loro vulnerabilità.

I nostri desideri – eccedenti, difformi, fuori norma – non si negano, ma si possono hackerare attraverso le stesse app.
Vogliamo rivendicare la sperimentazione fatta sulle piattaforme per scardinare il modello relazionale normativo e violento che ci rifiutiamo di riprodurre.
Rivendichiamo la costruzione di intimità altre, alternative alla violenza dei rapporti etero/omo normati strutturalmente imposti e riprodotti nelle app.
Vogliamo sottrarci dal lavoro di genere e affettivo come lavoro gratuito che le app mettono a valore, rivendicando un reddito di autodeterminazione.
Immaginiamo collettivamente forme nuove, sovversive e trasversali di sciopero dei e dai generi, per far esplodere le nostre rivendicazioni verso e oltre l’8 marzo.

Evento FB

Coniglie Bianche alle Frociate

1 Dicembre 2018, @Ateliersì

In occasione della giornata mondiale della lotta all’AIDS, per la prima volta insieme, Consultoria TransFemminista Queer e Conigli Bianchi presentano:

CONIGLI BIANCHE ALLE FROCIATE *
* ARTivist* contro la Sierofobia

***
Quasi 40 anni fa, con lo slogan ’Silence = Death’, il gruppo di disobbedienza civile ACT Up tentò di disintegrare il muro di stigma e silenzio che società civile e politica eressero attorno all’epidemia dell’AIDS.

Quel muro, nonostante numerose vittorie, esiste ancora oggi, e continua a causare ignoranza, discriminazione e le tante nuove infezioni.

Il progetto Conigli Bianchi produce arte con la volontà di abbatterlo definitivamente. Di ritorno dalla International AIDS Conference #AIDS2018, la collettiva torna a Bologna, in casa Ateliersi, per un 1°Dicembre in nome della libertà sessuale e della sieroconsapevolezza.

Dalle performances ai live painting, passando per la mostra delle illustratrici e degli illustratori, vi aspettiamo per vivere un programma fuori dalla tana che culminerà inevitabilmente in un DJ-Set joyglorioso dal mondo capovolto:

H19:00
>> Workshop di autoinchiesta su HIV/HAARTs/PrEP e apertura mostra delle illustratrici e degli illustratori dei Conigli Bianchi – ARTivist* contro la Sierofobia.

* si ringrazia per la collaborazione e il materiale informativo sierocoinvolto PLUS – Onlus Persone LGBT Sieropositive

H22:00
>> Tony Allotta performing art [alle performances], Er Baghetta [ai disegnini] e alcun* special guest d’eccezione [ai colpi di scena], vi aspettano per uno spettacolo interattivo che nasce sul palco e finisce su carta. Grazie al superpotere dei fumetti, della visibilità e dell’ironia due bianconigli in ritardo promettono di esorcizzare ogni imbarazzo e di trasformare l’HIV in un tema che sprigiona potere, e che tanto eroticamente quanto politicamente, unisce anziché dividere.

* proiezione succulente concesse da Alberto D’Amico e Annalisa Corsi

H23:30
>> DJ-Set delle Meraviglie a cura delle Atlantidee con:

???? Toolhips – elettroshock
???? missTitillo – sexy beaStz
???? TRAGS – live show
???? Absque dj – elettrofrocialism

Durante la serata banchetto informativo di Non Una Di Meno, vendita di stampe di Antonia Athena Leali e Valeria Bertolini benefit alle compagne perugine.

#StopSerophobia
#LOVEisPOSITIVE
#FieroPositivU

HIV from cruising to browsing – autoformazione verso il 1 dicembre

25 Ottobre, presso il Centro delle Donne (Via del Piombo 5) dalle 20:00

In continuità con la prima autoformazione “HIV: immaginari, pratiche sessuali e pratiche politiche”  insieme alla Gruppa, vogliamo riprendere a esplorare quali siano le implicazioni sessuali e politiche derivanti dallo stato sierologico e come le varie tecnologie siano differentemente intervenute nel tempo nei comportamenti individuali, nelle pratiche sessuali e negli immaginari politici. Da un lato, le tecnologie mediche hanno avuto un ruolo fondamentale nel dare forma a un certo tipo di soggettività “socio-sessuale”, dall’altro oggi rileviamo il ruolo preponderante delle dating apps nella scelta dei/delle partner sessuali.

Vi invitiamo a questo momento di autoformazione e riflessione in preparazione del 1 dicembre, giornata internazionale di lotta all’AIDS, data in cui saremo presenti con serata a tema, workshop, performance e DJ set!

FB: https://www.facebook.com/events/532430653814536/

La Consultoria TransFemminista Queer di Bologna prende spazio

[scarica qui il volantino in PDF con la sintesi di questo comunicato]

Da anni resistiamo alla violenza maschile, di genere e del genere singolarmente nelle case e nello spazio pubblico; negli spazi sociali autogestiti ci siamo costituite in gruppi, collettivi e branchi, ci siamo interconnesse e abbiamo iniziato a praticare altre forme di vita, relazione, sessualità che non riproducono il maschile egemonico, l’eterosessualità obbligatoria, il binarismo cisgenere, la coppia romantica, la famiglia riproduttiva.
Siamo transfemministe, trans*, lesbiche, froce e da oggi rendiamo visibile e mettiamo a disposizione di tutt* una consultoria transfemminista frocia verso lo sciopero femminista globale del Lotto Marzo, risocializzando uno spazio di proprietà pubblica vuoto da anni, destinato a essere svenduto e alienato a privati senza un progetto qualificante per la città, mentre si spacciano per riqualificazione urbana lo sgombero degli spazi sociali, la cementificazione e la gentrificazione che creano solo deserto sociale a favore di interessi speculativi.
Come per le altre esperienze di consultorie autogestite e queersultorie in altre città, non si tratta di un presidio sanitario o di un servizio, ma di un luogo di autorganizzazione in cui occuparci della nostra salute e dei nostri corpi a partire dal piacere, dal desiderio e dalla tra(n)sformazione e non dalla malattia e dalla “funzionalità” da ripristinare o dal controllo biomedico dei corpi e della riproduzione.

Vogliamo scambiarci informazioni ed esperienze.
Vogliamo socializzare pratiche diffuse sul consenso e sulla condivisione di responsabilità rispetto a violenza maschile e molestie.
Vogliamo parlare delle malattie professionali delle precarie e della prevenzione e gestione delle malattie sessualmente trasmissibili che non sono un segreto, una colpa o una punizione.
Vogliamo organizzare la lotta per servizi sanitari efficienti e non più incentrati sull’eterosessualità e sulla maternità obbligatoria, perchè siamo stufe di medici obiettori, di chi ci colpevolizza se vogliamo abortire o prendere la pillola del giorno dopo, stufe di un sistema che infantilizza le/i trans.
Vogliamo lottare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema sanitario pubblico che vogliono trasformarlo insieme a noi.
Vogliamo uno spazio in cui discutere in modo orizzontale di sesso, di emozioni, di salute, di come stiamo, delle relazioni fra i generi e di come (dis)educarci alle differenze, alle identità gerarchizzate e naturalizzate; uno spazio per praticare il diritto alla trasformazione personale e politica; dove affermare il senso profondo della nostra legittimità a godere quando, come e con chi vogliamo, anche se ci hanno insegnato che la nostra sessualità è al servizio di quella maschile; la legittimità a esistere e ad affermare il genere che sentiamo più consono ai nostri desideri a prescindere dal sesso anatomico e a ricorrere alle tecnologie che desideriamo per cambiare o non cambiare i nostri caratteri sessuali.

Dalla consultoria transfemminista queer vogliamo organizzare le lotte per il reddito di autodeterminazione, per uscire dalla precarietà e rivendicare il diritto al benessere sociale.
Dalla consultoria prepariamo lo sciopero globale delle donne e lo sciopero dei e dai generi dell’8 marzo organizzato da Non Una di Meno, perché è un percorso in cui abbiamo intrecciato le lotte con tante e tant* unendoci oltre le differenze per convergere verso obiettivi comuni.

Questa è la nostra forma di sciopero, perchè ci è impossibile scioperare in forma classica dato che le tutele e diritti del lavoro non sono mai esistiti o sono saltati completamente per molte di noi, perché ci è impossibile individuare una forma puntuale di sciopero dei e dai due generi obbligatori e normativi e lo intendiamo piuttosto come pratica quotidiana.
Ci prendiamo questo spazio e questo tempo, sottraendolo al lavoro precario, al lavoro di cura, al lavoro gratuito di produzione del genere, alla messa a valore e sfruttamento della nostra favolosità, perché lo sciopero non sia solo sottrazione, ma momento istituente di nuove infrastrutture sociali, di forme di welfare dal basso a partire da una mappatura autogestita di tutti quei bisogni ‘imprevisti’, che non rientrano nelle griglie burocratiche delle istituzioni.
La consultoria transfemminista queer è un’infrastruttra per lo sciopero permanente dei e dai generi, un luogo dove ripensare la disidentificazione delle singolarità dai generi obbligatori in forma collettiva, un luogo tutto per sé, autonomo e autogestito, dove far proliferare la produzione di maschilità e femminilità contro-egemoniche e sospendere la riproduzione di Donne e Uomini eterocis, una zona autonoma permanente che renda visibile che un’altra vita è possibile, che rifiutare i ruoli naturalizzati è desiderabile e che la posizione di soggetto maschile egemonico e di femminilità complementare non sono più sostenibili socialmente. Troppo alto il prezzo da pagare in termini di violenza, esclusione delle altre soggettività, complicità con la governance e il comando neoliberale.

Invitiamo tutte/i/* coloro che condividono questi bisogni e mettono al centro la lotta contro il sessismo e la violenza maschile a partire da sé, dal proprio vissuto e dalla decostruzione dei propri privilegi, a sostenere la Consultoria transfemminista queer e a partecipare all’assemblea di apertura oggi, 5 marzo 2017, alle 18 in via A. Menarini (incrocio via Azzogardino), ad allargare il processo per portarlo nella piazza Lottomarzo e oltre.

Consultoria TransFemminista Queer Bologna